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Catch-22 ed i 3 Paradossi Digitali

Catch-22 ed i 3 Paradossi Digitali

Cos'è il Catch-22? scoprilo in questo approfondimento e scopri perché è cosi attuale e quali similitudini ci sono con il mondo digitale

Cos’è il Catch-22 (o Paradosso del Comma 22)?

Non è altro che uno (dei tanti) paradossi esistenti che teorizzano, attraverso l’utilizzo di retorica, matematica o altro, uno stallo logico in due o più affermazioni in contrasto.

Naturalmente su wikipedia c’è tutto ciò che serve per approfondire sia il Paradosso del Comma 22 che i paradossi in generale.

L’enunciazione del paradosso recita quindi:

Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo.

Curiosità: Nel libro di Joseph Heller (“Tranello 22”) del 1961 viene utilizzato il paradosso per descrivere l’alienazione della guerra e l’assenza di scelta in contesti militari utilizzando i due punti contraddittori del regolamento dei piloti: il Comma 21 ed il Comma 22, in contrasto tra di loro. In realtà però i due Comma non sono mai realmente esistiti ma vengono solo utilizzati come base della storia, spesso paradossale a sua volta, dello stesso romanzo.

Curiosità 2: Dal libro è stato tratto anche un Film nel 1970 diretto da un giovane Mike Nichols, lo stesso di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” e “Il laureato” ma il film Catch 22 non riuscì a raggiungere mai il successo desiderato forse perché era brutto o forse per il confronto deludente con M.A.S.H., uscito nello stesso anno sempre sul filone antimilitarista.

Perché è tornato di moda se la guerra e l’antimilitarismo non è un fenomeno main-stream?

Catch-22 è attuale per il “paradossismo” del nostro periodo storico, farcito di paradossi politici, sociali o culturali.

Il libro ha raccolto interesse per le masse per il tema trattato (la guerra) e naturalmente per l’ideale (l’antimilitarismo) attuale nel periodo storico. In modo simile, ma certamente evoluto, George Clooney, raccoglie un livello simile di empatia di massa e quindi naturalmente di successo.

Un tempo erano i libri ed i giornali i principali strumenti condivisione e generatore di discussioni, oggi sono le Serie TV, i Social-Likes, i Social-shares ed in generale l’hype che un prodotto è in grado di generare l’indicatore di popolarità e successo di un prodotto e più in generale un argomento.

Quindi, indipendentemente dal media o dal periodo, tutte le reinterpretazioni condividono il non raccontare “semplicemente” la guerra o i regolamenti militari, ma provano a portare il fruitore oltre, sull’orlo del paradosso.

Attraverso e analizzando la frustrazione umana del non comprendere, del rimanere incastrato nella burocrazia rigida della logica, nell’impossibilità pratica di procedere.

Anche i moderni “influencer” non restano a guardare, ad esempio The Jackall, che si sa riescono a stare spesso “sul pezzo” (e probabilmente perché collaborando attivamente con Sky Italia) hanno interpretato a loro modo in un mini-racconto il paradosso del giovane candidato, che non trova lavoro perché non ha esperienza, e non ha esperienza perché non trova lavoro. Tra l’altro incrociando l’argomento (e da qui si capisce che stanno spesso sul pezzo) con un altro argomento di nicchia, i buchi neri, diventato però mainstream negli ultimi mesi grazie alla famosa foto di M87.

Il paradosso ai tempi del Digitale

Nessuno quando disegna un prodotto o un servizio digitale sa veramente se diventerà il nuovo Facebook o Twitter, i tecniconi chi millantano di saperlo sono come quei cartomanti che dicono di conoscere i numeri che saranno estratti. Anche il più esperto non ha la capacità di creare una soluzione che di certo sarà poi quella che avrà successo.

Per esempio:

  • Microsoft in passato ha prodotto un sistema operativo che non era perfezionato come quello di Apple, ma ne ha poi venduti di più.
  • Apple ha prodotto un telefono che costava il doppio degli altri ma ne ha poi venduto di più.
  • Intel ha prodotto il suo tablet (Web Table) circa 9 anni prima di Apple, ma Apple ne poi ha venduti di più.

Estendendo quindi, per gioco, il concetto di paradosso ad una meno ortodossa definizione, potremmo accorgerci velocemente che oggi la trasformazione sociale e digitale ha dato vita a situazioni enormemente diffuse ma logicamente impensabili qualche anno fa. L’elenco potrebbe essere infinito ma per ora limitiamoci ai 3 paradossi, i più evidenti.

1. Il paradosso della bottiglia vuota

Immaginate un mondo dove la coca-cola vende miliardi di bottiglie ma non dispone di un solo millilitro di coca-cola? e cosa vende allora?

La bottiglia? Esatto. Questo è il nostro mondo.

Un mondo dove il contenitore (Facebook, Instagram, Youtube, Twitter o la stessa Medium.com) non dispone di un solo contenuto ma allo stesso tempo sono i leader mondiali nella produzione e nella distribuzione di contenuti digitali.

Oltre all’industria dei contenuti anche i servizi, o altri prodotti, hanno un comportamento simile e logicamente anomalo. Giusto per fare qualche altro esempio:

  • UBER è si occupa di trasporto di persone, una delle più utilizzate aziende di trasporto del mondo ma non dispone di nessun mezzo di trasporto.
  • AIRBNB si occupa di accoglienza, non ha nemmeno una camera ma è utilizzata per affittarne milioni al giorno.
  • JUSTEAT fa ristorazione worldwide ma non ha nemmeno un ristorante (ne biciclette)
  • ecc (ce ne sono tanti)

Qualcuno chiama tutto ciò Digital Transformation, qualcuno dice che Digital Transformation sia un altra cosa. Da oggi potremmo dire che è semplicemente un dei 3 Paradossi Digitali

2. Il paradosso della terra piatta

All’indomani dell’unificazione, nel 1861, l’Italia contava una media del 78% di analfabeti. 100 anni dopo, nel 1960, la RAI manda in onda Non è mai troppo tardi, 50 anni dopo, nel 2019, quasi tutti sappiamo leggere e scrivere e quasi tutti possiamo accedere alle informazioni in rete.

L’ignoranza è morta, lunga vita all’ignoranza.

Perché tutti sono in grado di cercare le informazioni in rete e possono virtualmente imparare qualunque cosa, ma qualcuno cercherà (e troverà) in rete conferma su qualcosa che pensa di sapere già (ma è sbagliato) generando cosi, per la prima volta nella storia dell’essere umano, il paradosso del popolo di ignoranti che si sono informati, che hanno studiato e che hanno approfondito e quindi il popolo di colti che ignorano la realtà.

Evitando di politicizzare il post elenco solo alcuni degli esempi meno “discutibili” ma ce ne sarebbero sicuramente altri:

  • La terra è piatta. Anche non lo pensavano nemmeno nel medioevo perché a quei tempi l’avevano già capito
  • Mio cugino che lavora al Ministero della Sanità mi ha detto.. qui ci sono N mila versioni: 5G, prima era la wifi, prima ancora era il microonde ecc
  • E’ un complotto! 11 Settembre non sono morti ebrei, o Kubrik ha girato lo sbarco sulla luna ecc
  • Io so di chi è la colpa! quindi polarizzazioni politiche (e spesso razziali) non mi va nemmeno di fare esempi.

3. Il paradosso dell’aborigeno (o della soluzione irrisolta)

L’ultimo paradosso.

Negli anni abbiamo studiato ed imparato metodologie che ci hanno dato indicazioni pratiche ad affrontare i problemi. Schemi che grossomodo si assomigliano tutti: Definisci il problema, trova N opzioni, implementa la soluzione migliore.
Qualcosa però è cambiato, qualcosa si è rotto, il problema non è definito, le opzioni sono infinite, le soluzioni spuntano come funghi ma non abbiamo nessuna ricetta per utilizzarle. Come per l’uovo e la gallina oramai la sequenza naturale problema soluzione è diventato un paradosso dove l’umano non comprende più quale dei due è conseguenza dell’altro.

In questo contesto nasce il paradosso dell’aborigeno, esplicitato egregiamente da Corrado Guzzanti: una società, avendo a disposizione una tecnologia innovativa in grado di fare “cose fantastiche”, si chiede dopo (e non prima), ma ste cose a che mi servono? L’autore ci fornisce un pratico esempio:

Avendo la possibilità di parlare con un Aborigeno, Aborigeno, ma io e te che cazzo se dovemo di!?!

Altri esempi di soluzioni nate in grado di risolvere molti problemi ancora non concepiti potrebbero essere:

  • L’uso della Blockchain in ambiti diversi dalla cryptomoneta
  • L’uso intelligente dell’Intelligenza Artificiale
  • L’IoT, le informazioni che possono darci ed i comandi che noi possiamo dare a loro in qualunque momento
  • Il Mash-up di tutte queste tecnologie (e della altre) in un albero infinito di possibilità

Conclusioni

Quindi, la prossima volta che scoprirai che c’è qualcosa che non quadra, che non ha senso, che però esiste; fai un grosso respiro, guarda l’altra persona negli occhi e digli: Questo è sicuramente un paradosso digitale!

Scoprirai presto quanto è terapeutico utilizzare questo escamotage per risolvere il bisogno di noi umani di dare un nome ed una spiegazione per una cosa che non ha senso logico (o almeno non lo comprendiamo) e chiudendo citando un popolare filosofo contemporaneo:

Trovare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso non ce l’ha.

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